Queste considerazioni in libertà sono anche la risposta all'amico AND ONE che ci scrive. Non voglio sembrare catastrofista e neppure evocare la fuga di Lot da Sodoma, cerco solo di riflettere sul mondo che ci circonda. L'impero Romano era vasto e potente, aveva sottomesso Europa, Asia e Africa portandovi le sue leggi e le sue regole. I Romani erano un popolo forte, aggressivo e pragmatico con saldi principi morali. La famiglia era il perno della loro società. Ma consentirono ai popoli sottomessi di diluirsi nel proprio sistema, ne adottarono religioni e costumi, permisero che facessero parte delle proprie istituzioni. Il popolo romano perse così i suoi valori e il suo rigore morale, si inebriò della ricchezza conquistata, lasciò decadere la famiglia. L'impero si sgretolò e sulle sue rovine popoli barbari e aggressivi seminarono il terrore. Seguirono i secoli bui del Medioevo e occorsero quasi mille anni perchè rifiorisse la civiltà. L'impero Americano-Altantico sta percorrendo la stessa parabola discendente dell'impero di Roma, la storia è ciclica e si ripete fino alla noia.
L'agricoltura nascendo ha imposto un sistema economico, familiare e sociale che fino ad allora non esiteva, innaturale perché non rispondente alle necessità vere dell'essere umano e perciò altamente instabile come la storia ci dimostra. Compromette la sacralità dell'individuo e della famiglia, ne distrugge la salute, impone sistemi sociali violenti e repressivi, crea catastrofi ambientali. Se non si esce da questo schema non si risolve nessuno dei problemi che da diecimila anni affliggono l'umanità: sanitari, sociali o ambientali che siano.
Ho affrontato questi temi nel libro IL PARADISO RITROVATO e sono stato confortato da ricerche approfondite e dal pensiero di uomini liberi che hanno riflettuto su questi argomenti. Ho scoperto anche che le possibili soluzioni non saranno mai consentite - per ovvi motivi di speculazione e di profitto - dall'economia e dalla finanza che attraverso la politica gestiscono il destino dell'umanità. Queste soluzioni sono molto ben delineate dal Prof. R.A. Leng "IMPLICATIONS OF THE DECLINE IN WORLD OIL RESERVES FOR FUTURE WORLD LIVESTOCK PRODUCTION" Recent Advances in Animal Nutrition, VOL.15, 2005-07, uno studio realizzato per il governo australiano. Si tratterebbe - come il sottoscritto va sottolineando da tempo - di abbandonare l'agricoltura e i suoi prodotti per tornare alla Dieta Evolutiva grazie al pascolo dei ruminanti nelle praterie del pianeta. Ne deriverebbero enormi vantaggi: recupero della salute ottimale del genere umano, parziale indipendenza dall'uso dei combustibili fossili, recupero dell'ambiente. Il pascolo, contariamente all'agricoltura, è ecologicamente sintonico e sostenibile, i ruminanti sono stati il cibo dell'uomo per 2,5 milioni di anni, i numeri ci dicono che questo sistema potrebbe nutrire l'umanità almeno fino a 10 miliardi di persone. In seguito - aggiungo io - si dovrebbero smantellare gli Stati (cosa sono le loro tasse, se non una forma mascherata di schiavitù?) per tornare alle piccole comunità - vogliamo chiamarle tribù? - socialmente sostenibili come Robin Dunbar ha ampiamente dimostrato con la sua oramai famosa equazione e autonome da ogni potere centralizzato. Abbandonare le città, fonte di malattie, frustrazioni e degrado dell'essere umano e riportare l'individuo e la famiglia paritaria al vertice dei valori sociali. Tutto questo - mi rendo conto - al momento è utopia, ma è utopia lucida e sostenibile che comunque per realizzarsi pienamente necessiterà di alcuni secoli.
Che fare adesso? La guerra in corso (terrorismo, sovrappopolazione, immigrazione selvaggia dal sud dell'Europa, conflitti economici con i paesi emergenti, globalizzazione, disfacimento sociale e degrado ambientale), più o meno dichiarata si sta svolgendo tutta nell'emisfero boreale del globo. La zona australe è ancora scarsamente popolata, ecologicamente integra, governata con oculatezza e lontana dagli obbiettivi del terrore. Che sia questa la nuova terra promessa?
3 commenti:
Ciao Giovanni, grazie per la tua risposta "allargata"!
Hai menzionato un libro che non ho letto, e di cui mi cercherò subito una stampa in italiano, in inglese potrei leggerlo ma difficilmente studiarlo... La tesi di Dunbar, invece, della quale ne hai parlato al tuo "Jurrassic Camp" la conosco eccome!
Solo una cosa non capisco: questa identificazione dell'emisfero australe come ultima possibilità per riprendere "da dove abbiamo lasciato 10.000 anni fa", è frutto del Prof. R.A. Leng? Perché sinceramente credo che si possa intravedere solo l'Australia sotto questa luce di speranza, il resto delle terre australi vivono situazioni ben diverse: guerre perenni (Africa); cataclismi geografici e politici (Sud-Asia); disastri economici (Argentina). Sicuramente la mano dell'Uomo(come diceva Kipling col suo "fardello dell'Uomo Bianco") ha influito troppo e male nell'evoluzione di tali territori, tuttavia fatico a vederli nell'ottica del Prof. R.A. Lang. Grazie ancora per la risposta.
P.S.
Invito chiunque sia affascianto dal sito o da quanto Giovanni va dicendo da anni su salute, alimentazione e allenamento (Body building e preparazione atletica) a chiedere lumi per un futuro Jurassic Camp II o a seguire i suoi scritti su Olympian's News... il resto della rivista lo potete anche buttare nel cesso, bhé, non prorpio tutta ma quasi, di sicuro le sue 4-5 pagine valgono "il prezzo del biglietto!"
Abbiamo la fortuna di avere (perdonate la formula pleonastica)in Italia un luminare dell'argomento con i controcoglioni ma preferiamo sbavare dietro le fesserie del primo pirla che parla oltreoceano!
Grazie ancora Giovannie e scusami se ti sto monopolizzando il sito!
Sono da sempre un osservatore ammirato di Giovanni. "FAN" non rende l'idea. Il lobo del cervello deputato alla creativita' e all'ingegno in dotazione a Giovanni ha sempre generato in me una sorta di "invidia del pene", la stessa che ho per chi sa suonare divinamente uno strumento o creare una qualsiasi opera dal nulla. Sono felice di questo suo uscire allo scoperto, e questo suo sito e' l'occasione per affermare che eraditarieta' non significa immutabilita'. Un saluto a tutti. Piero Nocerino
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